Evidenze geomorfologiche di tsunami in Italia Meridionale

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RIVISTA: Geologia dell’Ambiente

ANNO: 2018

AUTORI: Scardino G., Fago P., Piscitelli A., Milella M., Sanò P., Mastronuzzi G.

KEYWORD: Tsunami, onde estreme, blocchi, ventagli di rotta, GIS

ABSTRACT: 

Il bacino del Mar Mediterraneo, a causa delle sue caratteristiche geodinamiche e geomorfologiche, è predisposto alla formazione di tsunami. A luoghi, la fascia costiera dell’Italia meridionale conserva caratteri morfologici e sedimentologici che testimoniano l’impatto di più eventi eccezionali di ondazioni estreme. La correlazione dei dati di terreno con quelli sismologici, geocronologici, archeologici e con fonti storiche ed archivistiche permette di attribuire queste evidenze geologiche s.l. a diversi tsunami che hanno colpito le coste della Puglia, della Calabria e della Sicilia. L’analisi delle forme e dei sedimenti – ventagli di rotta, accumuli di megablocchi con incrostazioni che rivelano la loro provenienza dall’ambiente immediatamente adlitorale o subtidale, livelli sedimentari di alta energia individuati in sondaggi diretti – permette di riconoscere le aree colpite da tali eventi e la frequenza con la quale essi si sono manifestati. Tali parametri corrispondono ai concetti di vulnerabilità e di pericolosità, determinanti insieme al concetto di valore, alla valutazione del rischio da tsunami cui sono esposte le coste dell’Italia meridionale.